I tornado nel Midwest hanno lasciato gli Usa sotto shock
Oltre cento morti accertati e centinaia di dispersi sono le vittime dei terribili tornado che hanno colpito il Midwest degli Stati Uniti nella seconda settimana di dicembre, soprattutto nello Stato del Kentucky e, in misura minore, anche in Illinois, Tennessee, Arkansas e Missouri.
Il governatore del Kentucky, Andy Beshear, ha parlato di questa catastrofe come del peggiore disastro di questo genere nella storia del suo Stato. Molti i bambini, molti gli obitori dove non è stato possibile trovare immediata sistemazione per le bare. Le operazioni di soccorso e la ricerca di altri sopravvissuti intrappolati prosegue tuttora senza sosta tra le macerie delle cittadine e dei villaggi in gran parte rasi al suolo, con le case sbriciolate e ridotte a pezzetti di legno.
I danni in queste aree del Midwest sono incalcolabili, ma è ancora troppo presto per azzardare stime e parlare di ricostruzione. Certo è che ci sono e ci saranno pesanti contraccolpi sull’economia, con intere contee senza corrente elettrica, senz’acqua e con strade e ferrovie interrotte e in parte distrutte.
MAYFIELD RASA AL SUOLO
Certamente è da record il tornado che annientato Mayfield. Il ciclone ha percorso a terra 227 miglia complessive (pari a 365 chilometri), superando il ciclone che nel 1925, in Missouri, uccise 695 persone dopo aver attraversato 219 miglia. Nella cittadina di 10 mila abitanti, nella zona rurale d'America, circa 110 persone sono rimaste intrappolate in un candelificio devastato dal tornato. Le autorità locali hanno descritto uno scenario apocalittico: quartieri completamente distrutti, edifici storici crollati, alberi caduti, automobili rovesciate nei campi. “Il centro di Mayfield è ridotto a un ammasso di fiammiferi – è stato il drammatico commento del sindaco della cittadina del Kentucky – tutto è stato distrutto, le nostre chiese, i nostri tribunali, le nostre case. Il nostro sistema idrico non funziona più e non c'è corrente elettrica”.
CORDOGLIO INTERNAZIONALE PER LE VITTIME
Il presidente americano Joe Biden ha dichiarato lo stato di emergenza inviando nelle regioni devastate ingenti aiuti in termini di risorse federali e di uomini della Guardia Nazionale. Alla Casa Bianca sono arrivate le condoglianze dei leader mondiali, tra cui quelle del presidente russo Vladimir Putin e di Papa Francesco. Si è detto “profondamente addolorato” anche Jeff Bezos, per il crollo del tetto di un magazzino Amazon a Edwardsville, in Illinois, che ha provocato almeno sei morti tra i lavoratori.
CLIMATE CHANGE SOTTO ACCUSA
Intanto ci si interroga su come sia possibile una furia come quella generata dai tornado (in totale sono stati una trentina) che si sono abbattuti sul Midwest. Biden parlando in tv ha puntato il dito sulle cause dei cambiamenti climatici che generano fenomeni sempre più estremi, considerando anche che nel mese di dicembre come la formazione dei tornado non sia così frequente. Quello che si è scatenato sul Midwest è un fenomeno davvero particolare: uno dei tornado ha percorso 322 chilometri dopo aver toccato terra, viaggiando a circa 80 chilometri l’ora: una distanza da record.
“Si è avverato lo scenario peggiore. Aria calda nella stagione fredda e di notte. Una volta che la tempesta si è formata, il wind shear eccezionalmente forte ha impedito al tornado di perdere energia”, ha commentato John Gordon, meteorologo del National Weather Service di Louisville, Kentucky. Secondo Victor Gensini, professore di meteorologia della Northern Illinois University la colpa è dell’anomalo clima primaverile a metà dicembre. “L’aria calda e umida nell’area nord occidentale degli Usa – ha detto – si è scontrata con una tempesta proveniente da est determinata dalla Niña, che si verifica quando la superficie del Pacifico si fa insolitamente fredda”.
COME SI GENERA UN TORNADO
Come sottolinea il National Severe Storm Laboratory americano, il meccanismo con cui vengono generati i tornado non è ancora del tutto chiaro. Di norma, comunque, coinvolge quella che in meteorologia viene definita una supercella, un tipo di temporale, abbastanza raro, caratterizzato dalla presenza al suo interno di un vortice atmosferico definito mesociclone. Perché si formi una tempesta simile è necessario che una massa di aria fredda in quota incontri una massa di aria calda e umida che si solleva dal suolo, e che sia presente un particolare tipo di circolazione atmosferica (il già citato wind shear) caratterizzata da venti che mutano intensità e direzione al variare della quota. In una simile situazione, la corrente ascensionale di aria calda può iniziare a vorticare sulla spinta dei venti variabili che incontra risalendo, e (circa in un 10% dei casi) può avere origine a un tornado. È per questo motivo che i tornado sono più comuni nei mesi estivi, quando l'aria all'altezza del suolo è più calda e umida.
RAFFORZARE LA RESILIENZA INFRASTRUTTURALE
Ma non tutta la comunità scientifica è concorde nel collegare direttamente ed esclusivamente tali eventi meteorologici al climate change. I dati raccolti infatti sarebbero ancora insufficienti per dimostrare una stretta correlazione, considerando anche che le trombe d’aria avvengono e si esauriscono in un breve lasso di tempo e i loro effetti devastanti si limitano a un corridoio circoscritto.
Di certo, quello che si registra negli ultimi anni è che dalla regione delle Grandi Pianure tali fenomeni si stanno spostando sempre più a est. Resta invece il problema di strutture e infrastrutture obsolete in gran parte degli Stati Uniti, incapaci di resistere all’onda d’urto di eventi climatici estremi. Non è un caso se sia la presidenza di Donald Trump, sia quella attuale di Biden hanno messo a punto dei maxi piani da migliaia di miliardi di dollari per ammodernare il Paese.