Per gli italiani la polizza sanitaria è necessaria ma di lusso
Quattro italiani su dieci sono consapevoli della necessità di attivare una polizza sanitaria integrativa, ma rimandano o decidono di non stipularla. L’analisi emerge da un’indagine di Sgr International da cui si evince che in Italia è percepita la necessità di integrare le prestazioni offerte dal sistema sanitario nazionale, ma la polizza è vista ancora come un bene di lusso. Rbm Assicurazione Salute ha commentato questo dato affermando che si va creando una discriminazione assicurativa in base alla quale i benefici delle polizze sono goduti soprattutto dai lavoratori di aziende che applicano contratti collettivi nazionali che prevedono copertura sanitarie integrative.
Inoltre sono sempre più evidenti le disuguaglianze nell’accesso alle cure tra le regioni italiane: dall’ultimo rapporto Rbm-Censis emerge che per una mammografia si attendono oggi in media 122 giorni (60 giorni in più rispetto al 2014) e nel Mezzogiorno l’attesa sale fino a 142 giorni medi; per una colonscopia l’attesa in media è di 93 giorni (sei giorni in più rispetto al 2014), che al Centro diventano 109. Per risparmiare un giorno di attesa, rileva sempre il rapporto, si spendono in media dai 10 ai 45 Euro per prestazione, con una progressiva penalizzazione dei cittadini con redditi più fragili a livello di salute (cronici, anziani e famiglie monoreddito) e a livello economico (redditi medio-bassi). In questo contesto, Rbm Assicurazione Salute propone Stai in Salute, una gamma di polizze sanitarie per proteggere dal cancro, dalle patologie cardiovascolari, ictus e ipertensione per tutta la vita. Da quanto emerge da una nota della compagnia, la polizza prevede un premio fisso in base all’età, contribuisce alle spese per i controlli sanitari e per la prevenzione premiando chi controlla la propria salute. Se l’assicurato rimane in salute, è previsto il rimborso della somma assicurata.