Povertà, preoccupa la condizione dei giovani
L’Italia della ripresa economica non sembra ancora emergere dai dati del rapporto Caritas 2017 su povertà giovanili ed esclusione sociale. Nel 2016, i centri di ascolto hanno accolto e sostenuto 205.090 le persone. Incide sicuramente l’aumento dell’immigrazione, visto che la quota di stranieri assistiti occupa il 57,2% del totale, ragione che porta una maggiore attività del nord Italia dove si concentra il numero di residenti migranti. Gli italiani assistiti sono quindi 89 mila. Nel complesso, l’età media degli assistiti è di 43,6 anni, e il 64,4% è disoccupato. I senza dimora sono il 17,8% (dato in crescita sul 2015): circa 26 mila individui, per lo più uomini, stranieri, celibi e senza figli, incontrati soprattutto nei Cda del Nord Italia (65,8%). Il titolo di studio più diffuso è la licenza di scuola media-inferiore (43,2%).
Focus sui giovani
Il rapporto 2017 ha posto l’attenzione sui giovani. Più di un persona su cinque (22,7%), tra chi si rivolge ai Centri di ascolto della Caritas, ha meno di 34 anni. Anche in questo caso incide maggiormente il numero dei giovani stranieri, che sono il 34% del totale dei migranti che si rivolge ai centri di ascolto; i giovani poveri italiani sono invece il 10,7% del totale assistito dalla Caritas. Stranieri e italiani hanno specifiche peculiarità. I giovani italiani incontrati sono soprattutto di genere femminile (62,6%), del Mezzogiorno (39,1%), disoccupati (70,5%), con figli (60,6%) e con basso livello di istruzione (il 68,5% ha un titolo inferiore o uguale alla licenza media). Il 13,9% è senza dimora. Tra i giovani stranieri invece prevalgono i maschi (54,1%), incontrati soprattutto nei cda del Nord (52,2%), con una più alta quota di senza dimora rispetto agli italiani (26,4%). Il 70,5% è disoccupato, il 69,2% è in regola con il permesso di soggiorno.
I bisogni primari
Viveri, vestiario, accesso alla mensa, servizi di igiene personale sono le principali richieste ai cda della Caritas: il 60,6% del totale. Seguono con il 25,7%, le domande di sussidi economici, soprattutto per pagare bollette/tasse, affitti o spese sanitarie. Bassa l’incidenza di chi richiede un posto di lavoro (il 14,0%), anche se il 56,8% degli assistiti è costretto a rivolgersi alla Caritas proprio per problemi occupazionali. Le domande di alloggio vengono dal 7,7% degli assisti, mentre il 6,7% chiede assistenza sanitaria.