Casa, agli italiani piace smart
Lavoro e famiglia, tecnologia e tradizione. Per Doxa nel Bel paese cresce la voglia di un'abitazione intelligente e polifunzionale. Ma c’è un incubo: il Grande fratello
Gli italiani hanno un mito: la casa. E nulla sembra poterlo scalfire. Per il 74% la casa è in cima alle priorità. Non basta: per quasi un italiano su quattro c’è un progressivo attaccamento alla propria abitazione. I dati emergono dall’Osservatorio Doxa @Home presentata da Paola Caniglia, retail director di Doxa in occasione di Homi, il salone degli stili di vita della Fiera di Milano. Oltre 8 italiani su 10 abitano in una casa di proprietà, che in più della metà dei casi hanno acquistato da soli o con il partner. Nel 62% dei casi si tratta di un appartamento in un condominio, ma nelle città di oltre 250.000 abitanti la percentuale sale all’85%. In media, l’ampiezza della casa è di 105 metri quadri, un dato su cui incide marginalmente il numero di abitazioni sotto i 50 metri quadri, in cui vive appena il 5% della popolazione.
Smart working
La casa non è più solo il rifugio di una vita. Da centro della vita privata e famigliare, la casa si sta lentamente trasformando in ufficio. Stando alla ricerca Doxa un italiano su 3 ha l’abitudine di lavorare anche da casa e lo fa (nel 68% dei casi) anche più volte alla settimana. Una tendenza che coinvolge tutte le classi di età, anche i più anziani. Si tratta soprattutto di lavoratori autonomi, ma non mancano i dipendenti (il 27%). La casa diventa così polifunzionale, versatile, ossia capace di rispondere alle esigenze di tutti i membri della famiglia. Per Paola Castiglia si parla di “casa a ciclo continuo, vissuta e presidiata durante l’intero arco della giornata”. La conseguenza è che la casa dovrà necessariamente essere ripensata. Doxa prevede l’impatto sull’organizzazione degli spazi abitativi e sulla scelta degli arresti stessi.
Ecommerce e domotica
La cura della casa è una priorità. Per rendere la casa più bella, quasi tutti gli italiani (9 su 10) hanno fatto acquisti negli ultimi 12 mesi. Si punta soprattutto su apparecchi per l’illuminazione, decorazioni, tessile, piccoli arredi o elettrodomestici. Anche per la casa si va verso l’affermazione dell’ecommerce, che coinvolge già un italiano su tre. Per Doxa la vera scommessa è sul fronte della domotica: quasi i due terzi della popolazione è intenzionata a investire nella smart home. L’obiettivo degli italiani è soprattutto incrementare la sicurezza, con gli impianti antintrusione e dispositivi per monitorare allagamenti, incendi o cortocircuiti. Secondo “pilastro” della spesa degli italiani per la casa è il comfort: termostati, climatizzatori o elettrodomestici, l’importante è che siano comandabili a distanza e possibilmente impattino il meno possibile sulla bolletta. In questo boom di tecnologia, Doxa parla di un possibile rischio “Grande fratello”: quasi un italiano su tre vede in pericolo la protezione della propria privacy.
Alla ricerca della casa più bella
Se è vero che oltre 4 italiani su 10 vivono nell’attuale abitazione da più di 15 anni, quasi un italiano su 6 (il 17% della popolazione) vorrebbe trasferirsi entro un paio di anni, con l’obiettivo di avere una casa “più bella, ma sempre di proprietà. Una maggiore luminosità dell’abitazione è tra i fattori che possono spingere al trasferimento. Del resto la tecnologia non farà venire meno il desiderio tipicamente italiano della vita all’aperto. I dati Doxa lo confermano. Sei abitazioni su 10 sono corredate da uno spazio esterno: uno o più terrazzi (34%), giardino privato non condominiale (29%), orto privato (13%); quasi una casa su 10 (l’8%) ha un campo coltivabile o un frutteto (8%). Inoltre, spingono al cambiamento di casa la ricerca di quartieri più vivibili e la presenza di un garage o di un posto auto interno. Non manca un’attenzione particolare al futuro valore dell’immobile acquistato: metà degli italiani acquista pensando già a una potenziale rivendita. Il primo canale per la ricerca della casa è ormai il web, con i siti specializzati in compravendita immobiliare, anche se le agenzie fisiche, locali o appartenenti a reti nazionali, mantengono un ruolo centrale.