Business travel: a rischio la salute di chi viaggia per lavoro
L'escalation della globalizzazione delle imprese ha indotto sempre più persone a lavorare oltre i confini e in ambienti spesso non familiari. Ma quali sono gli impatti sulla salute e sulla psiche di questi lavoratori?
L'International Sos Foundation in collaborazione con Kingston University e Affinity Health at Work, ha indagato le abitudini, la salute e le implicazioni psicologiche sul viaggiatore che si reca abitualmente all’estero per lavoro (International business traveller, Ibt) evidenziando che insieme ai viaggi sono aumentati anche i rischi per la salute fisica e mentale di questa categoria di lavoratori.
Comportamenti a rischio
Il 67% degli intervistati ha rivelato un maggiore focus sulla propria attività durante i viaggi di lavoro, mentre oltre un terzo (34%) dei viaggiatori d'affari internazionali (Ibt) ha ammesso maggiore probabilità di mettere in atto una serie di comportamenti più rischiosi durante il viaggio rispetto al solito e il 15% ammette di arrivare addirittura a mettere a rischio la propria incolumità trovandosi lontano da casa. Questa tendenza è particolarmente evidente tra i dipendenti più giovani e meno esperti. Lo studio mostra che questo può essere il risultato dell’abbassamento delle inibizioni; la maggioranza (75%) concorda nel ritenere i viaggi di lavoro un'opportunità per l'avventura e l'esplorazione e, per il 59%, è un'opportunità per godersi la libertà dalla vita domestica.
Scendendo più nel dettaglio: il 46% ammette di consumare più alcol quando è fuori per lavoro, il
il 35% dichiara di frequentare di più bar e discoteche del solito e il 35% di aumentare le probabilità di mangiare in luoghi non igienici. Ma non solo. Il 33% dichiara di abbassare la propria attenzione alla sicurezza recandosi con più frequenza in luoghi che non conosce e il 32% dichiara che all’estero aumentano le probabilità di trovarsi a viaggiare su veicoli senza i dispositivi minimi di sicurezza.
Sempre legati ai comportamenti rischiosi, quasi un viaggiatore d’affari su dieci dichiara che all’estero sarebbero più propenso a iniziare una relazione sessuale con un partner occasionale e il 2% ad avere rapporti sessuali non protetti. Mentre il 2% dichiara di avere maggiori probabilità di usare droghe di quante non ne abbiano a casa.
Gli impatti su mente e fisico
Il rapporto rivela anche che l’aspetto psicofisico viene fortemente impattato durante i viaggi d’affari all’estero.
Il 45% degli intervistati ha dichiarato un deciso aumento dei livelli di stress durante i viaggi d'affari e il 41% riferisce un deciso impatto negativo sull’umore.
Circa un terzo degli intervistati (31%) lamenta sintomi di esaurimento emotivo - una caratteristica tipica del burnout -, incidenza che aumenta nelle persone con figli che esprimono livelli di esaurimento emotivo più elevato. Il 25% degli intervistati riferisce disturbi psicologici più diffusi quali depressione acuta (27%), stress, (24%) e ansia (23%)
I problemi di salute psico-fisica sono più frequenti quando le esigenze di lavoro sono più pressanti e la salute viene trascurata. Le cause: lavorare più ore del normale (78%), dieta squilibrata (76%), mancanza di esercizio fisico (76%) e una qualità di sonno ridotta (73%).
Solo il 40% dei viaggiatori d'affari internazionali ha rivelato un sufficiente equilibrio tra lavoro e vita privata.
Supporto organizzativo
La combinazione delle esigenze fisiche e le limitazioni causate dai viaggi d'affari internazionali può avere un forte impatto sulla salute fisica e psicologica della maggior parte dei dipendenti.
La logistica dei viaggi d'affari è un percorso ben battuto, ma il benessere psico-fisico dei dipendenti che viaggiano regolarmente viene trascurato e gli esperti mettono in guardia le aziende sul fatto che questo potrebbe avere un impatto importante sul personale e sulla salute dell’impresa.
Mentre molte organizzazioni stanno provvedendo adeguatamente alla logistica del viaggio d'affari, quando si tratta di salute e benessere, i dati evidenziano un territorio tutto da esplorare: il 77% fornisce o abilita la prenotazione/l'organizzazione della logistica di viaggio; il 72% sceglie una sistemazione alberghiera di qualità; il 65% consente tempo per l’ambientamento; il 59% offre voli business class a lungo raggio; il 34% garantisce un piano di assistenza dei dipendenti; il 25% programma benessere fisico; il 21% propone sostegno al benessere psicologico.