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Turismo in salute, ma non ci si può fermare

Come va il turismo italiano e straniero in Italia. Quali accordi si stanno stringendo per aprire le nuove opportunità offerte dal turismo cinese in arrivo nel nostro Paese

A seguito del viaggio in Italia della delegazione del Governo Cinese per stringere accordi commerciali con il nostro Paese si apre un nuovo fronte di opportunità per il turismo italiano. Come sta andando il turismo in Italia? Quali sono le abitudini di Italiani e stranieri? Siamo pronti ad accogliere la nuova ondata di turisti cinesi promessi dal Governo di Pechino? Tutti i numeri raccolti dalle analisi di Istat sulle abitudini degli Italiani e quelli raccolti nel XXII Rapporto sul Turismo Italiano, curato dall'Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo mostrano un comparto in salute. Ma non ci si può fermare.

Più viaggi ma più brevi: così si muovono gli Italiani
L’Istat ha stimato che nel 2018 il numero complessivo di viaggi con pernottamento effettuati dai residenti in Italia sia stato pari a 78 milioni e 940 mila, valore in notevole crescita rispetto al 2017 (+19,5%) che rafforza la tendenza positiva registrata a partire dal 2016.L’aumento del numero è associato a una lieve diminuzione della durata media dei viaggi, che si attesta a 5,5 notti (5,7 per vacanza e 4,1 per lavoro), per un totale di 432 milioni di pernottamenti (+13,5%). Nel 2018, aumentano le vacanze lunghe (oltre quattro notti), con un trend positivo per il terzo anno consecutivo (+12,7%), quelle brevi (+19,6% rispetto al 2017) e i viaggi di lavoro (+57,7%).

Le mete principali rimangono italiane
Sempre l’Istat rivela che il 79,3% dei viaggi degli Italiani ha avuto come destinazione principale località nazionali (+16,7%), il restante 20,7% si è diretto soprattutto nei Paesi dell’Unione europea registrando una notevole crescita rispetto all’anno precedente (+31,4%).
Le mete principali in Italia sono state la Puglia (13,1%) e l’Emilia-Romagna (9,9%) per le vacanze lunghe estive e il Trentino-Alto Adige (31,0%) per quelle invernali. In autunno al primo posto si è posizionata la Lombardia (14,2%), mentre in primavera la Toscana (14,1%) è stata la principale destinazione delle vacanze brevi dell’anno (16,4%).
La Francia è la destinazione preferita per le vacanze brevi all’estero (17,6%), la Spagna per quelle lunghe (12,6%) e per i viaggi di affari (12,4%). Tra i viaggi con mete extra-europee, gli Stati Uniti sono ancora una volta la destinazione preferita sia per le vacanze lunghe (2,4%) sia per i viaggi di lavoro (3,9%).

In Italia più stranieri che italiani
Se guardiamo invece ai flussi turistici verso l’Italia, per la prima volta in Italia le presenze dei turisti venuti dall'estero hanno superato quelle degli italiani. E' il dato che emerge dal XXII Rapporto sul Turismo Italiano, curato dall'Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iriss). Almeno parlando di numero totale delle notti trascorse (dato diverso da quello dei visitatori arrivati) la componente internazionale (210.658.786) ha superato quella nazionale (209.970.369). In generale, il rapporto (Cnr-Iriss) mostra un comparto in salute con il +5.3% degli arrivi nel 2017 e un +4,4% di presenze.

Spesa concentrata in 5 regioni
Il settore turismo è dunque in salute, ma ci sono regioni che brillano più di altre in fatto di risultati. In particolare, in 5 regioni su 20 si concentra oltre la metà della spesa dei turisti (54,3 per cento), e si tratta di regioni del Centro-Nord. La Lombardia si conferma al primo posto con il 13,6% (pari a circa 11 miliardi di euro) della spesa complessiva effettuata dai turisti non residenti in Italia e di quelli residenti in altre regioni. A questa seguono il Lazio con l'11,4% (9,2 miliardi), la Toscana con il 11,3% (9,1 miliardi), il Veneto con il 11,3% (8,3 miliardi) e l'Emilia-Romagna con il 10,2% (6,1 miliardi).
Così come avviene nel resto del mondo, alcune grandi città attirano da sole numeri molto elevati di turisti e il passaparola aiuta ad incrementare i numeri di anno in anno. Non sorprende quindi che in Italia il numero di arrivi di stranieri sia cresciuto a ritmi sostenuti in particolare nelle città d’arte come Venezia (86,5%), Firenze (73,9%), Roma (70,1%), Milano (64,9%) e Verona (57,5%). Città come Venezia e Firenze, ad esempio, presentano un indice di turisticità territoriale (numero turisti per ogni abitante) pari rispettivamente a 45 e 26, vale a dire che a Venezia per ogni abitante ci sono 45 turisti, mentre a Firenze ce ne sono 26.

Una nuova ondata di turisti cinesi
Dopo il viaggio di Xi Jinping in Italia, si è aperto per l’Italia un nuovo fronte di turismo in ingresso proveniente dalla Cina. Non solo verso grandi città come Milano, Roma, Napoli, ma verso regioni ancora poco note al pubblico cinese, come Puglia, Sicilia, Basilicata, Marche, Umbria, che sono entrate nel progetto Italia Top Destination di CITS (China International Travel Service Limited), il tour operator del governo cinese, leader nel mondo. Interessante il volano positivo ottenuto da Palermo con la tappa della coppia presidenziale.
Con la firma del Memorandum d’Intesa tra rappresentanti delle regioni coinvolte e il Governo Cinese, il nostro Paese si prepara ad accogliere nuovi flussi di turisti proveniente dal Paese del Dragone. Se nel 2017 i cinesi arrivati in Italia sono stati 1 milione e 300 mila, le previsioni dicono che aumenteranno al ritmo del 10 per cento ogni anno.
È recente fa la notizia che anche il Gruppo FS Italiane ha siglato un accordo con CTRIP la più grande agenzia di viaggio cinese, per incrementare la presenza dei turisti provenienti dal Paese asiatico sui propri treni. L’intesa permetterà la promozione e l’acquisto dei biglietti e dei prodotti di Trenitalia sulla piattaforma CTRIP, che conta circa 300 milioni di utenti registrati. Numeri davvero impressionanti che fanno gola a tutto il comparto del turismo.

Come conquistare il turista cinese
Ma l’Italia è davvero pronta ad accogliere tutti i turisti che ci si aspetta in arrivo dalla Cina? Ci si augura di si, ma per farlo bisogna innanzitutto conoscere il turista cinese per intercettare i suoi bisogni e le sue aspettative. Secondo il Chinese International Travel Monitor le caratteristiche dell’accoglienza turistica che i turisti provenienti dalla Cina apprezzano di più e che si aspettano di trovare sono: sistemi di pagamento tramite i circuiti come UnionPay, Alipay o WeChat, staff che parlino anche il cinese mandarino, la possibilità di organizzare trasporti locali, siti web nella loro lingua.
Hanno un’alta capacità di spesa e sono interessati alle firme del lusso, ma sono esigenti e di questo bisogna essere consapevoli: “Per intercettare questo flusso straordinario di opportunità i loro must have dell’accoglienza sono il discrimine tra l’essere scelti o no. Ma oltre ai sistemi di pagamento e alla lingua cinese, è fondamentale essere presenti sui social media cinesi - che ricordiamo sono diversi da quelli utilizzati nel mondo occidentale- ed entrare nel gradimento degli influencer cinesi e della Tv” avvisano dal Chinese International Travel Monitor. Un esempio su tutti: “La Torre di Pisa è diventata una delle mete più ambite dai turisti cinesi, solo da quando è apparsa in una celebre soap opera cinese”. Come a dire che il marketing turistico ha molto da lavorare nei prossimi mesi.