Casalinghe in Italia, povere e sempre più anziane
L’esercito delle casalinghe italiane si restringe. Nel 2016 le donne che si dedicavano prevalentemente all’attività domestica erano 7 milioni 338mila, ossia 518 mila unità in meno rispetto a dieci anni fa. Nel prossimo futuro, assisteremo a una radicale trasformazione di questa classica figura della società italiana. L’età media è infatti di 60 anni, e ben il 40,9% del totale è rappresentato da donne over 65, mentre le casalinghe con meno di 34 anni sono appena l’8,5%.
Un rinnovamento generazionale che ridisegnerà la figura della casalinga nel prossimo futuro, anche se i dati Istat non sembrano mostrare una vera rivoluzione in corso. Nella fascia tra 15 e 34 anni, solo il 41,4% delle casalinghe ha utilizzato internet tutti i giorni, contro il 78,8% delle donne occupate (37,4 punti percentuali di differenza). Il divario è infatti inferiore in tutte le altre fasce di età: tra 34 e 44 anni (32,6 punti percentuali), tra 45 e 54 anni (26,3 punti) e tra 55 e 64 anni (37,3 punti), infine tra le over 65 il divario nell’uso di internet tra donne occupate e casalinghe è di 30,1 punti. Il ricambio generazionale non vuol dire quindi necessariamente una casalinga più al passo con i tempi.
Le casalinghe vivono prevalentemente nel Centro-Sud (63,8%) e hanno al massimo una licenza di scuola media inferiore (il 74,5%). Nel 2012 solo l’8,8% ha frequentato corsi di formazione, quota che sale di poco tra le giovani di 18-34 anni (12,9%). Tra le giovani, la ragione che porta le donne al lavoro in casa non retribuito è soprattutto familiare.
Il 42,1% delle casalinghe vive in una coppia con figli, un quarto in coppia senza figli e il 19,8% da sola. 560 mila casalinghe sono di cittadinanza straniera (il 7,6% del totale), in particolare marocchina e albanese, e sono concentrate nel Centro-Nord del Paese.
La condizione economica delle casalinghe non è buona. Poco più della metà delle casalinghe non ha mai svolto attività lavorativa retribuita nel corso della vita. Una casalinga su dieci vive in condizioni di povertà assoluta. Nel 2015 sono più di 700 mila le casalinghe in povertà assoluta (il 9,3% del totale), donne che non possiedono un reddito sufficiente a garantirsi l’acquisto di un paniere di beni e servizi essenziali per una vita. Sul dato pesa soprattutto la presenza di casalinghe che vivono sole o in famiglie monoreddito. Solo il 37,7% delle casalinghe possiede il bancomat e/o la carta di credito. La situazione migliora per le casalinghe laureate (75%), per quelle che risiedono al Nord (52,3%) e per le fascia di età da 45 a 54 anni (46,5%).