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Social media, in ritardo le imprese italiane

Secondo Eurostat solo il 44% delle imprese italiane ha sviluppato canali di condivisione on line per la crescita aziendale. Tra i principali obiettivi, il marketing e la selezione del personale

L’uso dei social media per le imprese europee sembra finalmente arrivato a un punto di svolta. Nel 2017, blog, social network, siti di condivisione dei contenuti e wiki sono utilizzati dal 47% delle imprese della Ue. Lo rende noto l'Eurostat in una indagine dedicata proprio al rapporto tra social media e aziende. L’Italia con il 44% si colloca tre punti percentuali sotto la media dei 28 paesi dell’Unione, ma non sfigura rispetto a Germania, dove il 45% delle imprese utilizza almeno un social media, e Francia (il 41%). Si tratta tuttavia solo di una magra consolazione perché il dato italiano porta il Bel paese nella parte bassa della classifica, superato da Spagna (51%), Grecia (50%), Portogallo (46%), Slovenia (47%), Cipro (67%) e il Regno Unito (63%), oltre ai soliti primi della classe, i Paesi scandinavi, con Svezia, Finlandia e Danimarca che vedono il 65%, il 63% e il 68% delle imprese con canali social attivi. In testa alla classifica dell’Unione c’è Malta con il 74% delle imprese. Tra i Paesi fuori dall’Ue, l’Italia è battuta anche dalla Turchia, che vede il 46% delle imprese connesse ai canali social, mentre splendono Norvegia (72%) e Islanda (79%). Il fanalino di coda è la Polonia con appena il 27% delle imprese attive sui social media.

Boom dei social network

Tra i social media, le aziende preferiscono nettamente i social network, che rispetto al 2013 aumentano di 17 punti percentuali: si passa dal 28% al 45%. Nell’era social, tuttavia, più della metà delle aziende europee non è ancora su Facebook, Twitter e Linkedin. Contenuti multimediali e canali di condivisione (come YouTube, Flickr, SlideShare) sono utilizzati solo dal 16% delle imprese (+5 punti percentuali sul 2013). Il 14% delle imprese fa invece uso di blog aziendali (erano l’11% nel 2013). Affascina di meno l’uso di tecnologie wiki, che passa dal 6% al 5% delle imprese europee. In media, il 26% delle imprese dell’Unione utilizza una solo tipologia di social media, un dato strettamente correlato con i social network.

Più grande, più social

Eurostat confronta l’uso dei social media rispetto alla dimensione aziendale. Più le aziende sono grandi più sono interessate alla condivisione dei contenuti. Nel 2017, il 68% delle imprese dell’Ue con 250 o più impiegati utilizzavano almeno un canale social network. Al contrario, il 43% delle piccole imprese (tra 10 e i 49 dipendenti) usa i social network. Per le aziende di medie dimensioni si tocca il 54%. Il divario si accentua nell’uso dei blog aziendali: il 42% delle aziende grandi, ma i piccoli si fermano al 13%, la metà dei contesti di media grandezza (il 25%). Ampio divario anche per i canali multimediali: il 35% dei grandi, contro il 13% dei piccoli e il 21% dei contesti di media grandezza. Infine, il 19% delle grandi imprese fa uso di canali wiki, contro l’8% delle aziende di media dimensione e solo il 4% delle piccole aziende. 

Gli obiettivi: marketing e selezione del personale

Tra le aziende dell’Ue, il 40% ha usato social media per sviluppare la propria immagine e per promuovere i prodotti, con un incremento di 18 punti percentuali sul 2013. Cresce anche la sensibilità verso i giudizi del mercato. Il 27% delle imprese cerca feedback, recensioni o domande dai consumatori, aspetti che nel 2013 interessavano solo il 13% delle imprese, mentre nel 2013 solo il 15%. Aumenta considerevolmente anche l’uso dei social per la ricerca di risorse umane. Se nel 2013 solo il 9% delle imprese europee utilizzava social media per la selezione del personale, nel 2017 lo fa il 23%. A spingere questo incremento sono soprattutto le le aziende di grandi dimensioni: il 72%, contro il 45% delle realtà più piccole. Aumenta anche la quota di aziende che usa i social per scambiare punti di vista all’interno dell’azienda (sono il 13%, +4 punti percentuali sul 2013), coinvolgere i consumatori per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi (12%, +3 punti) e collaborare con altri partner per lo sviluppo di iniziative imprenditoriali (12%, +3 punti).