La spesa degli italiani per il benessere
Ammonta a 43 miliardi di euro, per un importo pro-capite di circa 1.300 euro all’anno, la cifra spesa dagli italiani per l’acquisto di prodotti e servizi per il benessere nel 2018.
È quanto emerge dal primo Rapporto sull’Economia del Benessere di Philips. Si tratta di un’indagine Doxa condotta su un campione di 4.000 persone di età compresa tra i 18 e i 64 anni in 10 regioni d’Italia, che punta i riflettori sugli stili di vita e le abitudini di consumo degli italiani per la corretta alimentazione, l’attività fisica, la cura del corpo, gestione dello stress e del sonno.
La qualità come stile alimentare
Gli italiani spendono molto per la sana alimentazione: più del 40% del totale per 17,5 miliardi di euro complessivi. Prodotti per le diete e regimi alimentari specifici sono quelli che portano via buona parte di questa cifra: circa 7 miliardi di euro.
Dalla ricerca emerge che sono soprattutto le donne sotto i 35 anni a prestare attenzione agli stili alimentari. Sono loro infatti che consultano dietologi e nutrizionisti e selezionano prodotti alimentari di qualità per tutta la famiglia. In cucina viene data grande attenzione al benessere: 3,7 miliardi di Euro sono destinati all’acquisto di piccoli elettrodomestici per preparare cibi sempre più sani con frullatori e robot.
Un’altra quota importante della spesa, 3,4 miliardi di euro, riguarda i prodotti per integrare l’alimentazione (prodotti erboristici, integratori, probiotici). Ne fanno uso quasi 30 milioni di persone (29,5 per la precisione).
La preferenza per i centri estetici
I dati della ricerca confermano la tradizionale attenzione per l’immagine. Infatti per la cura del corpo, gli italiani arrivano a spendere 10,2 miliardi di euro (escluso l’acquisto di prodotti cosmetici). I più interessati sono gli uomini e le donne con età compresa fra i 18 e i 34 anni.
La spesa maggiore in questo ambito è costituita dai i trattamenti in centri estetici, frequentati dal 55% degli intervistati (quasi 19 milioni di persone) per una spesa complessiva di 7,67 miliardi di euro. L’acquisto di strumenti per la cura del corpo ha interessato circa 14 milioni di italiani.
Attività fisica e sport: spesi 3,5 miliardi
Lo stereotipo dell’uomo moderno sedentario è quanto di più lontano dalla realtà. L’attività fisica è praticata dal 78% del campione intervistato e la spesa destinata ammonta a 8,6 miliardi di euro.
Per l’iscrizione a palestre, piscine e corsi vengono spesi 3,5 miliardi di euro. 2,4 miliardi di euro è invece la spesa complessiva per l’acquisto di abbigliamento e attrezzature sportive, diventata un’abitudine di consumo che tocca quasi 20 milioni di italiani.
Interessante anche l’innovazione tecnologica e l’utilizzo di gadget destinati all’attività fisica: gli italiani destinano 902 milioni di euro all’acquisto di app, software e strumenti tecnologici a supporto dell’attività sportiva.
Alla ricerca di cure per stress e insonnia
Lo stile di vita frenetico, che ha caratterizzato gli ultimi anni, ha indotto gli italiani a ricorrere sempre più spesso a prodotti per ridurre lo stress e per gestire il sonno, o meglio il sonno inquieto: 1 italiano su 3 infatti dichiara di soffrire di stress e la gestione dello stesso assorbe quasi 4.9 miliardi di euro di spesa complessiva. Sono 6,6 milioni gli italiani che frequentano SPA, terme e centri benessere, per una spesa totale di 1,78 miliardi di euro. Il 66% degli italiani cerca rimedio acquistando prodotti per un ammontare di 1,8 miliardi euro e, quando il fai da te e i trattamenti termali non bastano più, gli italiani si rivolgono agli specialisti, spendendo complessivamente 744 milioni.
Per curare l’insonnia, invece, e più in generale il sonno inquieto (sintomo che suona come campanello d’allarme per patologie come l’apnea del sonno e che interessa il 33% degli intervistati), gli italiani spendono 1,8 miliardi di euro. Infatti, il 50% del campione utilizza rimedi tra cui tisane, prodotti erboristici, farmaci, integratori alimentari, prodotti omeopatici e fitoterapici.
Seguono l’acquisto di strumenti per migliorare la qualità del sonno e il ricorso a specialisti, che assorbono rispettivamente 493 milioni di Euro e 354 milioni di euro.