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Welfare aziendale, soluzione più scelta per i premi di produttività

Il sistema di prestazioni sociali, secondo l'ultimo osservatorio di Edenred Italia, si impone sul 56% dei contratti integrativi: bene Nord e Centro Italia, boom dei fringe benefits

Il mercato del welfare aziendale è arrivato bene alla sfida del coronavirus. All'inizio del 2020, secondo l'ultimo osservatorio di Edenred Italia, oltre 6mila contratti attivi prevedevano misure di welfare aziendale. In crescita costante dal 2016, la misura si è ormai imposta nel 56% dei contatti integrativi che prevedono premi di produttività. “Il welfare aziendale si è affermato e consolidato in questi ultimi anni come imprescindibile strumento di virtuosa e sinergica valorizzazione del rapporto tra impresa, dipendenti e collettività”, ha commentato Luca Palermo, amministratore delegato della società. “Mai come in questo momento di emergenza sanitaria ed economica – ha aggiunto – il welfare aziendale risulta, ancora una volta, fondamentale per la ripresa e lo sviluppo del sistema Paese: garantisce infatti un insieme di iniziative e prestazioni connesse all’obiettivo di integrare il reddito delle famiglie, aumenta il benessere e il potere d’acquisto delle persone e migliora contemporaneamente la performance aziendale”.
Le misure di welfare aziendale risultano diffuse principalmente nel Nord e nel Centro Italia: in queste aree si concentra ben il 94% degli oltre 54mila contratti con premio di produttività siglati dal 2016. Industria e manifattura si impongono invece come i comparti più propensi a welfare aziendale e flexible benefits, grazie anche a una quota pro capite di 200 euro prevista dal contratto nazionale di categoria. La somma media disponibile per i dipendenti sotto forma di credito in welfare aziendale nel 2019 è stata pari a 860 euro a testa, registrando un incremento del 10% sugli ultimi tre anni.
Per quanto riguarda i servizi offerti, la spesa in istruzione rappresenta la voce più consistente con il 33,8%. Seguono quindi l'area ricreativa (22,4%) e i fringe benefits (18,1%). Quest'ultima voce, che comprende carte prepagate per spesa, carburante, shopping ed elettrodomestici, ha registrato negli ultimi anni un vero e proprio boom: se si considera anche l'acquisto di beni e servizi, la quota di spesa della categoria sul paniere di welfare è passata dal 28% del 2017 al 41% del 2019. Edenred Italia prevede per il 2020 prevede il superamento della quota di spesa complessiva in beni e servizi rispetto alla spesa in welfare sociale.