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Cancellare le Olimpiadi di Tokio costerebbe 13,8 mld di euro

Il Cio tira dritto: i giochi si faranno lo stesso, eventualmente con gli spalti vuoti. Intanto il Giappone sta affronta una nuova impennata di Covid, mentre solo il 5% della popolazione è stato vaccinato

Il Giappone è interessato da una nuova impennata di casi di Covid. Con più di seimila casi di infezioni al giorno, il Paese estenderà lo stato d’emergenza già in vigore in nove regioni. E sebbene il Giappone abbia registrato tassi di contagio di gran lunga inferiori ai livelli delle nazioni occidentali, a oggi appena il 5% della popolazione di 126 milioni di abitanti, è stato vaccinato. In questo contesto, un’eventuale cancellazione delle Olimpiadi di Tokyo, in calendario tra il 23 luglio e l’8 agosto, avrebbe un costo di circa 1.810 miliardi di yen, l’equivalente di 13,8 miliardi di euro. Questa è la stima del Nomura Research Institute, che avverte sul fatto che il nuovo stato di emergenza in Giappone rappresenterebbe una perdita ancora più consistente per lo stato nipponico, già alle prese con la recessione dovuta alla pandemia. Secondo le stime degli analisti l'economia giapponese registrerà la seconda contrazione trimestrale consecutiva dopo il meno 1,3% nel periodo gennaio-marzo.
Sul fronte delle entrate, l’istituto Nomura ha quantificato in 147 miliardi di yen i benefici economici dell’organizzazione dei Giochi senza l'afflusso degli spettatori stranieri, rispetto ai 1.660 miliardi di yen nel caso si fossero svolti con regolarità, con la presenza del pubblico dall’estero.

Evento non più rimandabile

Ad ogni modo, lo scorso 3 giugno il presidente del comitato organizzatore delle di Tokyo 2020, Seiko Hashimoto, ha detto in un’intervista sul quotidiano Nikkan Sports che non si potrà rimandare nuovamente l’appuntamento con le Olimpiadi. “La sfida più grande – ha spiegato – sarà capire come possiamo controllare e gestire il flusso di persone”, non escludendo la soluzione delle gare a porte chiuse. “Se durante i Giochi dovesse scoppiare un focolaio tale da portare a una crisi o a una situazione d'emergenza, credo che dobbiamo essere preparati ad avere questi Giochi senza spettatori. Stiamo cercando di creare una situazione di bolla il più completa possibile in modo da poter creare uno spazio sicuro e protetto per le persone che arrivano dall'estero e per quelle che sono in Giappone, per la popolazione giapponese”. A fine maggio anche il vicepresidente del Comitato olimpico internazionale (Cio), John Coates, aveva detto che le Olimpiadi di Tokyo si svolgeranno anche in occasione di uno stato di emergenza.

La maggioranza dei giapponesi vorrebbe un altro rinvio

Tuttavia l’umore in Giappone non è dei migliori. Gli ultimi sondaggi di metà maggio realizzati dall’agenzia Kyodo evidenziano come circa il 60% degli intervistati sia contrario allo svolgimento dell’evento sportivo, pronunciandosi per la loro cancellazione. In base ai calcoli dell’istituto Nomura, il primo stato di emergenza entrato in vigore nella primavera del 2020 ha provocato un ammanco a livello economico di 6.400 miliardi di yen, e il secondo (tra gennaio e marzo di quest'anno), una perdita di 6.300 miliardi. Quello attuale, introdotto il 25 aprile, porterà a un rosso di 1.900 miliardi di yen, suscettibile a un’ulteriore revisione al rialzo nel caso di un'estensione di altre tre settimane. Secondo l’istituto giapponese, le stime allo studio mettono in evidenza come una decisione sulla sostenibilità dei Giochi dovrebbe essere formulata sulla base dell'impatto dei rischi di un aumento dei contagi di Covid, e non dal punto di vista delle perdite economiche.

Il 26 maggio scorso l’influente quotidiano giapponese Asahi Shimbun, tra i partner delle Olimpiadi di Tokyo, è uscito allo scoperto chiedendo la cancellazione dei Giochi parlando dei rischi alla pubblica sicurezza e le eccessive pressioni al sistema ospedaliero a causa dell'emergenza sanitaria provocata dal Covid. In un editoriale il giornale evidenzia come tutti i più recenti sondaggi mostrino la contrarietà dell'opinione pubblica, preoccupata per la diffusione del virus con l'arrivo di decine di migliaia di atleti sportivi e personale tecnico al seguito dell'organizzazione dei Giochi.

Recentemente anche l'associazione nazionale giapponese dei medici si è detta contraria all’evento, così come alcune figure di primo piano dell’imprenditoria. “Chiediamo al premier Yoshihide Suga di valutare pacatamente la situazione e decidere la cancellazione dell'evento programmato per questa estate”, recita l'articolo di fondo del giornale progressista, spesso critico dell’esecutivo conservatore, che aggiunge come le rassicurazioni del governo sulla sicurezza e sulla tutela delle persone siano ben lontane dalla realtà. L’editoriale dell’Asahi è stato condiviso ampiamente sui social media in Giappone. Sebbene il Paese abbia registrato tassi di contagio di gran lunga inferiori ai livelli delle nazioni occidentali, a oggi appena il 5% della popolazione di 126 milioni di abitanti, è stato vaccinato.