Pnrr, via libera ai primi 21 miliardi di euro
La Commissione Europea ha dato il via libera alla prima rata da 21 miliardi di euro di finanziamenti per l'Italia. La somma, che arriva dal Recovery fund, è composta da 10 miliardi di trasferimenti e 11 di prestiti. Il disco verde è il risultato della valutazione preliminare positiva della richiesta avanzata da Roma a fine dicembre, con la certificazione del raggiungimento dei 51 obiettivi previsti nel Pnrr 2021.
È stata la stessa presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ad annunciare il raggiungimento da parte del nostro Paese degli obiettivi pianificati. Certificati quindi i “buoni progressi” nell'ambito del Next Generation EU, l'Italia riceverà la prima tranche di finanziamenti che permetterà di mettere in atto i singoli progetti del Pnrr italiano.
Un piano da quasi 200 miliardi
Il programma prevede investimenti e riforme per accelerare la transizione ecologica e digitale, migliorare la formazione dei lavoratori, conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale. Tutti gli investimenti previsti e le riforme contenute nel Pnrr sono articolati in sei specifiche missioni: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute.
Il piano vale complessivamente 191,5 miliardi di euro, cioè 68,9 miliardi in sovvenzioni e 122,6 miliardi in prestiti. Il 13% del totale (9 miliardi di trasferimenti e 15,9 miliardi di prestiti) era stato erogato all'Italia a titolo di prefinanziamento il 13 agosto scorso. Ma il vero motore del Pnrr italiano è probabilmente il primo punto, tanto che il 27% delle risorse totali del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono dedicate alla transizione digitale: da un lato sono previsti interventi per le infrastrutture digitali e la connettività a banda ultra larga, dall'altro quelli volti a trasformare e innovare la Pubblica amministrazione in chiave digitale.
Un'agenda piena: “fondamentale onorare gli impegni”
Nel 2022, ha ricordato Paolo Gentiloni, commissario all'economia dell'Ue, devono essere raggiunti 100 traguardi e obiettivi, collegati a pagamenti per 40 miliardi di euro. “È fondamentale onorare questi impegni per realizzare il cambiamento strutturale necessario per indirizzare l'economia italiana su un percorso di crescita forte e duratura”, ha ammonito l'ex premier. Solo entro il 31 marzo, ricorda l'Osservatorio Pnrr de Il Sole 24 Ore, sono 49 le procedure che l'Italia deve portare a termine, per un totale di finanziamenti di 21,4 miliardi.
In un mese scarso si concentreranno le cosiddette “maxi-gare” del ministero dell'Innovazione tecnologica e del ministero della Transizione ecologica. Nel primo caso, ci sono a disposizione circa cinque miliardi di investimenti per le connessioni a banda ultralarga, che riguardano la rete fissa di famiglie, imprese, scuole, ospedali sulla penisola e sulle isole minori. Resta sospesa la questione 5G, che ha anche implicazioni internazionali, e quindi in questi giorni drammatici di guerra, difficili da prevedere.
Transizione ecologica, cultura e infrastrutture
La seconda parte riguarda i bandi in scadenza a marzo del ministero per la Transizione ecologica, per un importo totale di circa 2,1 miliardi di euro, che si rivolgono a imprese che si occupano di impianti destinati al riciclo della plastica e delle frazioni tessili, ai Comuni o agli enti di governo degli ambiti territoriali, come nel caso dei progetti per il miglioramento e la meccanizzazione della raccolta differenziata.
Sempre il 31 del mese scadono anche bandi del ministero della Cultura per 810 milioni, rivolti ai Comuni, per quanto riguarda i progetti per parchi e giardini storici, ma anche alle imprese e al terzo settore. Infine, con l'arrivo della primavera, i bandi delle infrastrutture (2,8 miliardi) interesseranno i lavori e le tecnologie per la segnaletica ferroviaria.