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L’agricoltura tra innovazione e transizione eco-energetica

Il settore primario è stato al centro della scena in questi primi mesi dell’anno. Le imprese agricole sono consapevoli dell’impegno cui sono chiamate e sono pronte alla svolta green e sostenibile: ma chiedono un supporto concreto

Gli obiettivi delineati dall’Unione Europea nel Green Deal verso la transizione ecologica e il raggiungimento della neutralità climatica al 2050 richiedono sforzi e impegni che passano dalle imprese agricole e alimentari e riguardano, parallelamente, il tema della decarbonizzazione, attraverso uno sviluppo delle energie rinnovabili. Ecco perché ormai non si può più parlare di transizione ecologica senza considerare anche quella energetica, così come non è possibile sottovalutare il ruolo strategico dell’innovazione per sostenere questa transizione.
Per raggiungere obiettivi tanto ambiziosi, è però necessario che siano previsti strumenti e interventi specifici a supporto, come i fondi del Next Generation Eu che sono stati destinati agli investimenti in innovazione e per la transizione energetica nelle aziende agricole.

Lo stato dell’arte in Italia

Per comprendere come stanno reagendo le imprese agroalimentari italiane, Nomisma ha recentemente realizzato un’indagine originale, che ha consentito di rilevare come il gap da colmare per raggiungere l’obiettivo del 42,5% di quota di energia rinnovabile entro il 2030 sia ancora ampio, giacché in Italia al momento siamo al 19%, contro una media del 23% a livello Ue e lontanissimi dall’eccellenza svedese, che guida il ranking continentale con il 66%. Eppure, è elevata la consapevolezza da parte delle imprese italiane sul fatto che la produzione di energia rinnovabile rappresenti una delle leve principali per raggiungere adeguati livelli di sostenibilità.
Non stupisce, quindi, se nel corso degli ultimi anni ben il 71% delle imprese agroalimentari ha già effettuato investimenti per la transizione eco-energetica e se un altro 13% si dichiara in procinto di farli, primariamente con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici (oltre una su due), che tanto pesantemente negli ultimi anni hanno inciso nell’attività aziendale, o trarre beneficio dalle energie alternative.


Il 71% delle imprese agroalimentari ha già investito per la transizione
eco-energetica e un altro 13% è in procinto di farlo



La digitalizzazione aiuta la sostenibilità

Secondo la ricerca Nomisma, gli investimenti negli strumenti tecnologici e digitali sono ritenuti fondamentali per rendere le imprese non solo più performanti ma anche più sostenibili. Sul fronte dell’innovazione, la digitalizzazione a supporto della produzione agricola è già una realtà e l’integrazione con macchine agricole e strumenti contribuisce non solo a migliorare la produttività e la qualità dei prodotti, ma anche a rendere l’attività più sostenibile.
Dall’altro lato, però, il 24% delle imprese ritiene che per un’adozione più ampia di tali innovazioni digitali servano competenze specifiche e più formazione, nonché una riduzione dei costi di acquisto.


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Le soluzioni per un cambio di passo

In questo contesto particolarmente sfidante, la possibilità di usufruire di incentivi per l’adozione delle innovazioni digitali è ritenuta la miglior soluzione da un’impresa su due, seguita dalla semplificazione della burocrazia collegata, mentre al terzo posto si colloca lo sviluppo di accordi di filiera, che rappresentano uno strumento in grado di accelerare la transizione eco-energetica in quanto permettono un ritorno degli investimenti grazie alla programmazione della produzione e alla condivisione di buone pratiche tra le aziende che partecipano all’accordo.