covid-19-l-italia-rischia-19-mld-di-valore-aggiunto

Covid-19: l’Italia rischia 19 mld di valore aggiunto

Il calcolo è stato realizzato da Unioncamere sulla base di proiezioni riguardanti la prima zona rossa e i riflessi attesi su turismo e calo dell’export. Più colpite dalle perdite economiche Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, regioni che sono il motore economico del paese

Sono preoccupanti secondo Unioncamere le prospettive per l’economia italiana rallentata dalle azioni di contenimento per l’epidemia di Covid-19, dal sostanziale fermo del sistema turistico e dai riflessi di una catena di approvvigionamento che, se prima ha subito interruzioni per la crisi determinata dal Coronavirus in Cina, ora rischia di bloccarsi in diversi punti a livello globale per l’estendersi del virus.
Secondo l’analisi effettuata da Unioncamere, in collaborazione con il Centro studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne, sulla base dei dati al 2 marzo scorso, il nostro paese subirà una riduzione del valore aggiunto di quasi 19 miliardi di euro su base annua, pari al -1,2% rispetto al 2019. La stima degli effetti dell’emergenza sanitaria sull’economia italiana è ipotizzata in uno scenario in cui la situazione attuale si dovesse protrarre fino alla fine del mese di aprile. L’impatto più consistente sarà nelle tre regioni maggiormente colpite dall’emergenza: per esse le possibili riduzioni della ricchezza prodotta sarebbero pari o di poco superiori al 2%, e precisamente del 2% per la Lombardia, del 2,2% in Veneto e del 2,1% nell’Emilia Romagna.
Per esemplificare il peso dell’impatto economico provocato dal Coronavirus, lo studio di Unioncamere sostiene che nei soli primi undici comuni della zona Rossa (i 10 lombardi e il comune veneto di Vò Euganeo) il perdurare delle limitazioni fino alla fine del mese di marzo provocherebbe la perdita di 238 milioni di euro di fatturato e quasi 140 milioni di valore aggiunto.
Nel caso in cui, invece, l’emergenza sanitaria dovesse proseguire con la portata attuale fino a fine giugno, gli effetti negativi sull’economia italiana per il 2020 potrebbero salire a 37 miliardi di euro, con una riduzione del valore aggiunto del -2,3%. Una flessione che in Lombardia arriverebbe al -3,9% della ricchezza prodotta a livello regionale, in Veneto al -4,4% e in Emilia Romagna al -4,3%.

Azioni urgenti per i settori più colpiti
Unioncamere fornisce un focus particolare sul settore turistico: secondo l’analisi, l’impatto dell’epidemia da Coronavirus sul turismo in tutte le regioni del paese fino a fine aprile rischia di compromettere quasi 4 miliardi di valore aggiunto (-6,3% su base annua) per il calo delle presenze annunciato; la perdita di valore aggiunto potrebbe raggiungere i 7,7 miliardi di euro (-12,2%) nel caso l’emergenza attuale andasse avanti fino a giugno, preservando le presenze attese nella stagione estiva.
Anche l’export dovrà registrare riflessi negativi: oltre al potenziale danno d’immagine, Unioncamere considera che oltre il 10% delle vendite italiane all’estero è diretto verso i paesi che, allo stato attuale, hanno imposto maggiori restrizioni alla circolazione delle persone.
Infine, la nota di Unioncamere afferma che “le Camere di commercio italiane sono pronte a fare la loro parte per sostenere imprese e territori”, a tal fine è stata costituita una “task force” composta da presidenti di Camere di commercio di diverse aree del paese che dovrà monitorare la situazione, individuare le misure più idonee e mettere in campo quanto prima le azioni più urgenti per sostenere le imprese dei settori più colpiti.