Pirateria online, nel mondo 3,7 miliardi di visualizzazioni e download illegali
Secondo l'ultimo rapporto della società tecnologica Akamai sulla pirateria informatica, nel mondo tra gennaio e settembre 2021 la domanda globale di prodotti piratati ha raggiunto 3,7 miliardi di visualizzazioni e download illegali. Il 61,5% degli utenti del web ha visitato i siti di pirateria tramite accesso diretto e il 28,6% li ha cercati attivamente.
Il report sulla pirateria online stilato da Akamai ha analizzato l’impatto che ha avuto la piracy sui contenuti online e quanto si è estesa nell’ultimo anno, andando a esplicitare i settori più colpiti dalla pirateria. Tra questi, quello più piratato è stato il settore televisivo, comprensivo di anime e programmi tv generici. La ragione principale dietro la pirateria di determinati titoli è la non-disponibilità di questi nell’area di provenienza degli utenti che li ricercano.
È dunque la televisione (con 64 miliardi di visite totali) il settore che più risente di questo fenomeno, seguito dall’editoria (30 miliardi di visite totali), il cinema (14,5 miliardi di visite totali), la musica (10,8 miliardi di visite totali) e il settore dei software, che include videogiochi e moderni software per Pc (8,9 miliardi di visite totali).
A livello globale, gli Stati Uniti sono stati i primi di cinque paesi in cui hanno origine le visite ai siti web pirata (13,5 miliardi), seguiti da Russia (7,2 miliardi), India (6,5 miliardi), Cina (5,9 miliardi) e Brasile (4,5 miliardi).
“La battaglia alla pirateria è una lotta continua – spiega Steve Ragan, security researcher di Akamai e autore del report - Nonostante gli sviluppatori di contenuti stiano potenziando sempre più le difese, i criminali a loro volta adattano i propri metodi di accesso ai contenuti protetti”.
Il costo della pirateria digitale
La attività di pirateria digitale è finanziariamente dannosa per i settori colpiti. Solo all’economia statunitense questa attività è costata 29,2 miliardi di dollari in perdita di ricavi ogni anno. Per quanto riguarda l’Italia, stando all’ultima relazione dell’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo), è considerata tra i paesi europei meno soggetti alla pirateria online.
Secondo Steve Ragan, “l’impatto della pirateria va ben oltre il furto di film e altri contenuti. Il vero costo è nascosto dietro le quinte e sta causando la perdita dei mezzi di sussistenza di chi si occupa della creazione di serie tv e pellicole cinematografiche, libri e software che tutti consumiamo”.