Droni, un trend globale
La parola “drone” è il nome comune utilizzato oggi per definire sia gli Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR) che i Robot sottomarini a pilotaggio remoto. Così come suggerisce la definizione, si parla di dispositivi di varie dimensioni capaci di librarsi in cielo o di muoversi sott’acqua senza bisogno di un pilota a bordo, che armato di radiocomando ne dirige i movimenti da remoto, anche da molti chilometri di distanza.
Da gadget a trend globale
I campi di applicazione dei droni sono davvero polivalenti e vanno dalle sofisticate riprese cinematografiche aeree e sottomarine, all’agricoltura, al mercato commerciale. Ma li troviamo impiegati anche nel commercio dei beni di consumo, nelle ricerche scientifiche e ambientali e nelle missioni militari cosiddette “chirurgiche” e nelle operazioni di sicurezza. I droni hanno dimostrato di essere vantaggiosi in una vasta gamma di applicazioni, anche e soprattutto nelle aree industriali.
Da quando un numero sempre maggiore di aziende e istituzioni pubbliche hanno iniziato a capire il potenziale, la portata e la dimensione di questo fenomeno, l’adozione della tecnologia legata ai droni è passata velocemente da gadget per nerd a trend globale in diversi settori, dall’industria alla sicurezza.
La crescente efficienza operativa e produttiva, a fronte di una diminuzione del carico di lavoro e dei costi di produzione, oltre alla soluzione di problemi di sicurezza su vasta scala, sono solo alcuni dei principali vantaggi che i droni offrono alle aziende e alle amministrazioni di tutto il mondo.
Sebbene in molte situazioni siano ancora alla fase primordiale di test (è il caso delle consegne veloci nell’ora di punta o dei droni-taxi per il trasporto veloce di un passeggero senza pilota), l’impiego in cui i droni aerei e sottomarini è già una realtà consolidata e si sta rivelando particolarmente efficace in questo momento è nelle situazioni fisicamente difficili e impraticabili per gli uomini o dove c’è la necessità di intervenire in modo urgente ed efficiente. Ad esempio nei casi di sorvolo e monitoraggio di zone per il recupero dei dispersi in zone impervie o a seguito di catastrofi naturali, monitoraggio di impianti industriali in zone difficilmente accessibili (desertiche o antartiche o sottomarine), e via dicendo.
Giro d’affari miliardario
Il mercato è in continua espansione e presenta un potenziale non trascurabile che fa gola a molte aziende, non solo del comparto produttivo ma anche dell’indotto e fra gli utilizzatori professionali. Entro il 2020 la dimensione del mercato del drone globale crescerà del 42% nell’agricoltura di precisione, nel 26% nei media e nell’intrattenimento, del 36% nell’ispezione e nel monitoraggio delle infrastrutture e del 30% nelle attività ricreative.
Secondo Sesar (Commissione Europea per la Ricerca sullo Spazio Aereo Unico Europeo) entro il 2035 la domanda europea supererà i 10 miliardi di euro l’anno, in termini nominali, ed entro il 2050 supererà i 15 miliardi di euro l’anno. Nell’ambiente si ritiene che siano stime prudenziali: il giro d’affari potrebbe superare addirittura i 100 miliardi di euro l’anno. L’industria civile rappresenta la fetta più grossa di questo business, il cui valore dovrebbe aggirarsi attorno ai cinque miliardi di euro l’anno entro il 2035.
Il potenziale del mercato consumer
Se nel 2025 si prevedono 400mila droni impiegati per missioni commerciali, in dati relativi al mercato consumer sono decisamente diversi e impongono misure concrete per regolamentarne l’uso. Si stima infatti che per quella data saranno oltre 7 milioni i droni che potrebbero essere in volo nei nostri cieli solo per il tempo libero, usati da privati cittadini.
È infatti il mercato consumer quello che ha la crescita più interessante che le aziende non vogliono lasciarsi scappare. La popolarità dei droni, vissuti come una vera e propria estensione di smartphone e fotocamere (action cam/web cam) è inarrestabile. Si tratta di quel segmento in cui i droni non pesano più di 2 kg, hanno un’autonomia limitata che si aggira intorno ai 5 Km per un’ora di volo, sono utilizzabili fino a 500 metri di distanza e hanno un prezzo che non supera i 5mila euro.
Il valore dei droni in Italia
Una indagine Findomestic ha rivelato che il mercato dei droni in Italia vale 17 milioni di euro con più di 300 mila pezzi annui venduti. A fine 2016 il 96% del fatturato era coperto dai droni aerei, con un incremento del valore dell’80% a fronte di una crescita del 29% di unità vendute. E’ decisamente in aumento l’interesse per i droni con performance migliori e tecnologicamente più avanzati non solo tra le aziende che ne fanno uso, ma anche tra i privati e anche i modelli presentati a gennaio di quest’anno al CES di Las Vegas rispondono a questo trend.