Rischi online, attenzione ad amici e parenti
L’Italia è tra i Paesi a più alto rischio informatico. Lo rivela il Digital civility index 2017 di Microsoft. Si tratta di una ricerca che analizza le attitudini e le percezioni degli adolescenti (dai 13 ai 17 anni) e degli adulti (dai 18 fino ai 74 anni) rispetto all’educazione civica digitale e alla sicurezza online in Italia e in altri 22 Paesi. Secondo lo studio, l’Italia si posiziona al decimo posto nella classifica per l’esposizione ai rischi online, con il 63% degli intervistati dichiara di essere stato vittima di almeno uno dei principali rischi online. Quasi la metà degli italiani avrebbe ricevuto contatti indesiderati (il 45% degli intervistati), mentre più di un italiano su quattro è stato vittima di fake news, truffe e frodi online (28% degli intervistati). Rispetto alla media globale, gli italiani sono più esposti alle minacce perpetrate da familiari, amici o conoscenti, a cui è attribuibile il 38% dei casi (due punti sopra la media globale). Che gli autori delle minacce siano persone tutt’altro che misteriose, lo dimostra la percentuale di italiani che ha incontrato il proprio “carnefice”: il 40%.
Tra i rischi più diffusi ci sono i contatti indesiderati, il sexting indesiderato, molestie online, cyberbullismo e misoginia: nel loro complesso hanno interessato il 53% dei partecipanti alla ricerca, con l’Italia che si posiziona a metà classifica, con il 12° posto. Secondo i dati raccolti, la “vittima tipo” è donna e adulta.
Educazione civica online, bene gli italiani
Rispettare gli altri, a partire dal web. Potrebbe essere un nuovo comandamento per la vita della società moderna. Su questo fronte, l’indagine di Microsoft dà buone notizie per il nostro Paese. L’Italia è sopra la media per quanto riguarda la capacità di trattare gli altri con rispetto e dignità (79% contro una media globale del 71%) e il rispetto dei punti di vista differenti (68% contro media globale 60%). In rete, come nella vita reale, conta l’esperienza e la maturità. Infatti, il 54% degli adulti sente il bisogno di riflettere prima di commentare o rispondere online a commenti non condivisi, mentre ben 59% crede di sapersi difendere dalle minacce. Quanto alla gestione dei rischi online, solo il 39% degli intervistati è sicuro di saperli affrontare (rispetto al 46% media globale). Il 64% degli Italiani, 19 punti in più rispetto alla media globale, sa invece a chi rivolgersi in caso di pericolo. Per Microsoft, questa sarebbe la prova dell’efficacia delle campagne di sensibilizzazione da parte delle istituzioni sul tema.