Economia circolare, Italia al top
L’economia circolare indica un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo. L'espressione fa riferimento sia a una concezione della produzione e del consumo alternativa rispetto al modello lineare (ad esempio con l’utilizzo di energie rinnovabili invece di quelle da combustibile fossile). Ebbene, in questo terreno l’Italia è al top in Europa per il valore aggiunto prodotto da questo sistema economico, sebbene la quantità degli investimenti sia ancora inadeguata. Il dato emerge dall’attività e dai primi risultati della Piattaforma italiana per l’economia circolare (Icesp), guidata dall’Enea e operativa dallo scorso 31 maggio. Della piattaforma fanno parte 75 attori, di cui il 60% viene dal mondo delle imprese e delle associazioni e il 14% da quello della ricerca. L’obiettivo è quello di condividere la conoscenza, favorire il dialogo tra i policy makers ma, soprattutto, esportare in Europa le eccellenze italiane, “insieme al nostro modo di fare economia circolare che abbiamo chiamato Italian way for circular economy”, ha spiegato il presidente di Icesp, Roberto Morabito, ricordando che dal 3 dicembre “e online il sito web della piattaforma Icesp e sono aperte le iscrizioni ai soggetti che vogliono contribuire attivamente allo scambio di buone pratiche, cercando di esportarle in Europa e avendo un dialogo verso il governo e le istituzioni”.
Un gap da colmare sul fronte degli investimenti
Nel panorama europeo, ha affermato Morabito, “l’Italia sconta il gap di materie prime di cui è particolarmente povera. Nella transizione verso l’economia circolare ha tuttavia il vantaggio che deriva dalla propria tradizione culturale e in maniera particolare nel modo di consumare e produrre. Se confrontiamo i dati dei parametri di indicatori per la circolarità Eurostat per l’Italia con quelli di Francia, Germania e Regno Unito siamo nei primi posti in Europa e allo stesso livello di questi Paesi per le percentuali di riciclo di materia e per il valore aggiunto prodotto nel settore dell’economia circolare, mentre significativamente superiore è la prestazione dell’Italia in termini di percentuale di occupati in questo settore sul numero totale degli occupati. Viceversa, in termini di investimenti siamo ancora molto lontani da questi Paesi, testimoniando che anche in questo settore l’Italia ha ottime prestazioni pur con strumenti non del tutto adeguati. Le potenzialità – ha chiosato Morabito – sono dunque enormi".
I relatori intervenuti il 3 dicembre durante la prima conferenza Icesp, hanno concordato sulla necessità che l’economia circolare venga dotata di adeguati strumenti normativi, a partire dalla creazione di un’agenzia nazionale per l’uso efficiente delle risorse. Accanto all’intervento del legislatore, la presidente della commissione Ambiente del Senato, Vilma Moronese, ha però osservato che serve un nuovo civismo: “la diminuzione dei rifiuti – ha osservato – non è solo responsabilità della politica, ma dei comportamenti dei singoli cittadini”. E l’esempio arriva proprio da Palazzo Madama, dove, dall’inizio della legislatura, le 14 commissioni hanno eliminato il consumo della plastica.