La frenata della locomotiva tedesca
Una locomotiva in affanno. È la Germania, che ha rallentato di molto la corsa degli ultimi anni. A certificarlo sono i dati relativi alla produzione industriale, che per il mese di aprile 2019 hanno registrato un -1,9% rispetto a marzo, mentre a livello annualizzato il calo è dell’1,8%. Si tratta di un calo significativamente superiore rispetto alle attese degli analisti, che avevano previsto una contrazione dello 0,5%.
Anche per quanto riguarda il Pil, le notizie per l’economia tedesca non sono rosee: la Bundesbank ha tagliato le stime di crescita per il 2019, passando dall’1,6% allo 0,6%. Nel suo bollettino semestrale, la banca centrale della Germania ha scritto che “l’economia tedesca sta attualmente vivendo un notevole cooldown”, e la causa è rintracciabile nella crisi dell’industria e nella riduzione dell’export. Anche l’ufficio federale di statistica tedesco nelle scorse settimane ha ribadito le preoccupazioni della Bundesbank, affermando che le esportazioni sono diminuite del 3,7% ad aprile rispetto al mese precedente e dello 0,5% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso.
Oltre alla banca centrale, anche il governo di Berlino ha tagliato le stime sul Pil tedesco allo 0,5%, indicando una ripresa (+1,5%) nel 2020.
I dati sul rallentamento della Germania si inseriscono in un contesto in cui un po’ tutte le grandi economia dell’Eurozona sono in evidente difficoltà. In Italia la produzione industriale ad aprile si è contratta dello 0,7% rispetto a marzo, dato che tocca quota -1,5% se comparato su base annua. Viaggiano invece con il vento in poppa l’Irlanda (+3,6%), il Portogallo (+2,9%), la Finlandia (+2,2%) e il Lussemburgo (+2,1%), Paesi in cui la produzione industriale tra marzo e aprile ha conosciuto una forte accelerazione, così come sono buone le notizie per la Spagna che fa registrare un +1,7%; riesce a tenere il passo della crescita anche la Francia, dove la produzione industriale risulta in aumento dello 0,4%.