Istat, l’8,3% dei residenti in Italia è straniero
Italia sempre più multiculturale. L’evoluzione della società italiana emerge dai dati dell’ultimo rapporto Caritas-Migrantes. Al 1° gennaio 2016 risiedevano in Italia 60.665.551 persone, di cui 5.026.153 di cittadinanza straniera (8,3%). Le donne straniere sono 2.644.666 (52,6%). La distribuzione territoriale dei residenti vede una concentrazione nel Nord Italia, dove vive il 58,6% del totale, mentre al Sud vive appena il 15,9% degli stranieri. Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto da sole ospitano il 43,4% dei migranti residenti.
Se la popolazione italiana complessiva è diminuita rispetto all’anno precedente di 130.061 unità (-0,2%), il numero di stranieri che ha ottenuto la cittadinanza italiana è sensibilmente aumentato: +37% sul 2014, per un totale di 178 mila stranieri. Al primo posto c’è la Lombardia, con più di 45 mila acquisizioni nel 2015 (un quarto del totale), seguono il Veneto con 25.800 nuovi cittadini (14% del totale) e l’Emilia Romagna con 22.500 nuovi italiani (pari al 12,6% del totale). Appena 9.793 cancellazioni anagrafiche di stranieri per acquisizione di cittadinanza italiana sono avvenute in tutto il Sud Italia.
Ben 198 nazionalità, su un totale mondiale di 232 (secondo i dati dell’ ONU), sono presenti nel territorio nazionale. Dei cittadini stranieri presenti in Italia, oltre il 50% (oltre 2,6 milioni di persone) sono cittadini di un paese europeo; tra questi, 1,5 milioni, ossia più del 30% degli stranieri residenti (1,5 milioni) sono cittadini di un paese dell’Unione. La restante parte proviene dagli Stati dell’Europa Centro-Orientale non appartenenti all’Ue (1,1 milioni). Diverso invece il quadro di chi richiede la cittadinanza italiana, perché in questo caso spiccano i non comunitari. Il primo gruppo è costituito dai romeni (22,9%), seguiti da albanesi (9,3%), marocchini (8,7%), cinesi (5,4%), Ucraina (4,6%). Le prime cinque nazionalità presenti in Italia costituiscono da sole più della metà degli stranieri residenti (50,9%).