Rifiuti organici, nel 2016 raccolte un milione di tonnellate in più
In un anno raccolti 107 chili per abitante. Per il Consorzio italiano compostatori l’obiettivo per il 2025 è arrivare a 150 chili procapite. Il settore vale già 1,8 miliardi di euro, con un potenziale di 2,56 miliardi
Cresce il settore del biowaste in Italia. Nel 2016, sono stati raccolte 7,1 milioni di tonnellate di rifiuti organici, tra umido, verde e altre matrici organiche raccolte nel 2016. Si tratta del 41,2% di tutta la raccolta differenziata nazionale. Rispetto al 2015, il Consorzio italiano compostatori (Cic) registra un aumento di oltre un milione di tonnellate. Importante la crescita della raccolta dell’umido, che registra un incremento del 15%. Grazie alla raccolta organica, nel 2016 sono stati ricavati 1,9 milioni di tonnellate di compost e 415 Gw di energia da biogas. È stata così evitata l’immissione in atmosfera di 3,8 milioni di anidride carbonica.
Obiettivo 150 chili procapite
Al primo posto per quantità di frazione organica raccolta si conferma la Lombardia, con 1,3 milioni di tonnellate annue, dove continuano gli effetti positivi derivanti dall’entrata a regime della raccolta differenziata dell’umido nella città di Milano. Al secondo posto il Veneto, che recupera una posizione sfiorando le 800.000 tonnellate. Seguono l’Emilia Romagna e Campania con circa 700.000 tonnellate ciascuna. A livello nazionale, vengono intercettati 107,6 chili procapite di rifiuto organico ogni anno (+7 chili rispetto al 2015): il dato più elevato si mantiene quello del Nord (128,6 chili per abitante), seguito dal Centro (111,2 chili per abitante) e dal Sud, che da 70,2 chili procapite sale a 77,3. Il Cic punta a superare i 150 chili per abitante l’anno entro il 2025, con 9.150.000 tonnellate di rifiuto organico raccolte.
Filiera da 1,8 miliardi di euro
Per quanto riguarda il riciclaggio dell’organico, gli impianti di trattamento per la trasformazione del rifiuto organico in compost sono passati da 308 a 326 (+6%): il 65% al Nord, il 14% al Centro e il 21% tra Sud e Isole. La crescita del numero di impianti non è quindi omogenea nel territorio nazionale. Resta divario tra il Nord e il Centro-Sud. Il potenziale di compostaggio e di digestione anaerobica ha raggiunto così 8.700.000 tonnellate, da utilizzare in agricoltura e nel florovivaismo, e biogas, da cui si può ricavare il biometano. Ma per il Cic serve il sostegno della politica per un piano infrastrutturale del settore del recupero e riciclo del rifiuto organico. Dal punto di vista occupazionale nel 2016, secondo le proiezioni del Consorzio Italiano Compostatori, il volume d’affari generato dal biowaste è stato pari a 1,8 miliardi di euro di fatturato, mentre i posti di lavoro generati sono 9.800 (+9% rispetto all’anno precedente). Detto altrimenti, una media di 1,5 posti di lavoro ogni 1.000 tonnellate di rifiuto organico. Secondo le proiezioni del Cic, con una raccolta differenziata a regime in tutta Italia si potrebbe arrivare a 13.000 addetti per 2,56 miliardi di euro di fatturato.