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Molestie sessuali, a rischio anche gli uomini

Per la prima volta l’Istat rileva gli abusi subiti dal genere maschile: vittima il 18,8% degli italiani tra i 14 e i 65 anni. Ancora grave, ma in miglioramento, la situazione delle donne rispetto al 2008-2009. Nell’ultimo anno, la minaccia viene dai social network

Un uomo su cinque ha subito molestie. Per la prima volta, l’Istat ha rilevato gli abusi a sfondo sessuale ai danni del genere maschile: si stima che le vittime siano 3 milioni e 754 mila uomini, ossia il 18,8% dei residenti di sesso maschile tra i 14 e i 65 anni. Tra questi, 1,27 milioni hanno subito abusi negli ultimi tre anni (il 6,4% del totale), 1,27 milioni (il 6,4%) negli ultimi tre anni, 610 mila (il 3,1%) negli ultimi 12 mesi. A questo popolo di molestati, si aggiungono le vittime di genere femminile. Secondo l’Istat, le donne fra i 14 e i 65 anni che nel corso della vita hanno subito qualche forma di molestia sessuale sono 8,8 milioni. Si stima che siano 3,1 milioni le donne che le hanno subite negli ultimi tre anni (il 15,4%, più del doppio rispetto agli uomini). Quest’ultimo dato, riferito al periodo 2015-2016, mostra un sensibile miglioramento rispetto alla precedente analisi che l’Istituto ha svolto nel periodo 2008-2009: la stima delle donne che avevano subito molestie sessuali nei tre anni precedenti alle indagini era di poco inferiore alle 3,8 milioni di persone.

Un fenomeno in evoluzione
I dati rilevati includono le molestie verbali, l’esibizionismo, i pedinamenti, le telefonate oscene e le molestie fisiche sessuali. Rispetto all’indagine del 2008-2009, l’Istat ha incluso il mostrare foto o immagini pornografiche contro la volontà della persona. Per gli utilizzatori di internet, sono state considerate le proposte o i commenti osceni o inappropriati e il furto di identità (social network compresi) allo scopo di scrivere messaggi offensivi o imbarazzanti su altre persone. L’Istat ha provato a fare luce anche sugli atti sessuali subiti nell’infanzia. Inoltre, in ambito lavorativo, sono stati infine rilevati i ricatti sessuali subiti dalle sole donne per essere assunte, per mantenere il posto di lavoro o per ottenere avanzamenti di carriera.

Il pericolo viene dai social network
I maschi sono gli autori delle principali molestie, anche a danno del proprio genere. Complessivamente solo in sei casi su cento le donne sono autrici di molestie ai danni di altre donne, e nel 23,7% di quelle subite dagli uomini. Solo il 14,6% degli abusi subiti dagli uomini ha visto come autrice una donna. Sul fronte opposto, le donne sono autrici di molestie contro altre donne solo nel 3% dei casi. Rilevante il numero di persone che sono state molestate sia da uomini che da donne: sono l’8,3% delle vittime. Tra le tipologie di molestie, in testa ci sono le molestie verbali (il 24% delle donne e l’8,2% degli uomini), seguiti da episodi di pedinamento (20,3% per le donne e 6,8% per gli uomini). Il 15,9% delle donne è stata toccata, abbracciata o baciata contro la propria volontà (contro 3,6% degli uomini), mentre il 15,3% è stata vittima di esibizionismo (il 3,5% dei maschi). Una donna su dieci ha ricevuto telefonate oscene (il 2,5% degli uomini). Oltre un milione di donne e 700 mila uomini ammettono di avere subito molestie attraverso social network o un furto di credenziali di accesso. Se si analizzano i dati relativi all’ultimo anno, più dell’80% delle donne vittime di molestie (e quasi la metà degli uomini) ha subito un furto di credenziali dei social network, mentre il 44% (il 39,8% delle vittime maschili) ha subito molestie tramite i siti di condivisione. A distinguere uomini e donne c’è la percezione della gravità delle molestie fisiche subite: il 76,4% delle donne le considera molto o abbastanza gravi, contro il 47,2% degli uomini. Il molestatore è tipicamente uno sconosciuto (nel 60% dei casi) o una persona conosciuta solo di vista (per il 15,8% degli episodi). Quanto ai luoghi più rischiosi, per le donne in testa ci sono i mezzi di trasporto pubblici (27,9% dei casi), mentre per gli uomini nei locali come pub, discoteche, bar (29,2%).

Ricatti sessuali sul posto di lavoro, le donne non denunciano
Un milione e 173 mila donne (il 7,5%) sono state vittima di ricatti sessuali per essere assunte, per mantenere il posto di lavoro o per ottenere progressioni nella carriera. Negli ultimi tre anni, per l’Istat, le vittime state 167 mila. Tra i settori più a rischio, le attività professionali, scientifiche e tecniche (il 20%) e in quello del lavoro domestico (18,2%). Al momento dell’assunzione, ne sono state colpite più frequentemente le donne impiegate (37,6%) o le lavoratrici nel settore del commercio e dei servizi (30,4%). Nonostante quasi il 70% delle vittime ritenga molto o abbastanza grave il ricatto subito, quasi nessuna ha denunciato il fatto alle Forze dell’Ordine. Solo una donna su cinque si è invece confidata con qualche collega.