Cina, esplosioni causano 78 vittime in un complesso chimico
Le autorità della città di Yancheng, nella provincia cinese di Jiangsu hanno chiuso il complesso industriale di Xiangshui, dopo che alcune esplosioni si sono verificate in alcuni impianti situati al suo interno. A seguito degli incidenti, avvenuti il mese scorso, hanno perso la vita complessivamente 78 persone. Gli episodi si sono verificati proprio mentre Pechino sta iniziando una campagna nazionale di ispezione di sicurezza industriale, un tema molto sentito in Cina per via degli incidenti sempre più frequenti presso gli impianti produttivi.
I dipartimenti locali si sono incontrati per discutere su come eliminare gli impianti chimici con bassi standard di sicurezza e gravi problemi di inquinamento, secondo quanto affermato dalle autorità.
La causa dell'incidente più grave, che ha provocato da solo 64 vittime, è sotto investigazione. L’esplosione ha coinvolto un container di rottami metallici che è esploso nel piazzale esterno di un impianto di stampaggio del metallo in un’area vincolata provocando un incendio. Un editoriale del quotidiano China Daily ha parlato di “un grave incidente causato da negligenza umana”, mentre secondo l’agenzia di stampa Xinhua, la società Tianjiayi Chemical Co., che produce più di 30 composti chimici organici (alcuni altamente infiammabili) avrebbe subito “una serie di violazioni della sicurezza”.
Ma Jun, direttore dell’Ipe(Institute of Public and environmental affairs) con sede a Pechino, ha dichiarato al quotidiano cinese Global Times che la chiusura completa “non è la soluzione migliore” dal momento che il complesso industriale “ha un ruolo importante nell’industria chimica e serve come fornitore del pesticida globale e industria farmaceutica”. Secondo i dati dell’Ipe, tra le 367 imprese chimiche dei tre complessi chimici della provincia di Jiangsu, 300 avevano violato le leggi e le normative ambientali, e molte di esse per più di una volta.
Xiangshui e gli altri due parchi chimici nel nord del Jiangsu hanno attraversato diversi cicli di revisione, “ma non sono riusciti a prevenire la tragedia”, ha detto Ma Jun, aggiungendo che "non c'è alternativa per Xiangshui”, e sottolineando che “una supervisione più severa del governo è urgentemente necessaria considerando i frequenti incidenti nella provincia”.