Salute, la spesa sanitaria è “catastrofica”
La spesa sanitaria ha ormai assunto una dimensione “catastrofica” per circa il 20% delle famiglie in Europa. L'allarme, espresso proprio in questi termini, arriva da un recente rapporto pubblicato dall'ufficio europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che è stato realizzato sulla base dei dati raccolti da Uhc Watch, una nuova piattaforma digitale che monitora i progressi di 45 paesi in Europa e Asia Centrale nella messa a disposizione a prezzi accessibili di strumenti e servizi di assistenza sanitaria.
Stando ai risultati della ricerca, una famiglia su cinque in Europa è costretta a scegliere se sostenere le proprie spese sanitarie o se soddisfare altri bisogni essenziali. “Il fatto che fino al 20% delle famiglie in alcuni paesi europei debba affrontare una spesa sanitaria catastrofica è un forte promemoria dell’urgente necessità di dare priorità alla copertura sanitaria universale”, ha commentato Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’Oms per l’Europa. “Non si dovrebbe scegliere – ha proseguito – tra il pagamento di farmaci salvavita e il soddisfacimento di bisogni primari come cibo e alloggio”.
La scelta impossibile fra salute e povertà
Il rapporto evidenzia come l'acquisto out of pocket, ossia di tasca propria, di medicinali, dispositivi medici e prestazioni sanitarie come cure dentistiche pesi in maniera notevole sui bilanci delle famiglie. La spesa, per usare le parole dell'Oms, diventa poi “catastrofica” se l'esborso finisce per intaccare le risorse destinate ad altre voci del bilancio familiare. In alcuni casi la scelta può rivelarsi drammatica: rinunciare alle cure o rischiare di scivolare al di sotto della soglia di povertà.
Il rapporto evidenzia notevoli differenze fra paese e paese, sebbene difficoltà considerevoli nel pagamento delle spese sanitarie siano state riscontrate anche negli stati più ricchi del continente. La situazione peggiore è stata rilevata nell'Europa dell'Est, con Bulgaria e Ucraina che si piazzano in fondo a questa triste classifica. In Bulgaria, in particolare, il 19,2% delle famiglie si trova costretta ad affrontare spese sanitarie catastrofiche e l'8% è finita al di sotto della soglia di povertà per far fronte ai propri bisogni sanitari. Le difficoltà toccano anche l'Italia, dove si registra il peggior risultato fra i paesi dell'Europa occidentale dopo il Portogallo: il 9,9% delle famiglie sostiene spese sanitarie catastrofiche e il 4,3% e scesa sotto il livello di povertà per rispondere ai propri bisogni di salute.
Il traguardo di un reale sistema sanitario universale
Il fenomeno, come facilmente intuibile, colpisce maggiormente i nuclei familiari più fragili dal punto di vista finanziario. La tendenza non sembra mostrare segnali di rallentamento. E anzi, secondo i dati del rapporto, ha registrato negli ultimi anni una crescita media dell'1,7% in tutti i paesi presi in esame.
“I sistemi sanitari dovrebbero proteggere le persone, non impoverirle”, ha commentato Natasha Azzopardi-Muscat, direttrice dell'Oms per le politiche e i sistemi sanitari nazionali in Europa. “Eppure – ha proseguito – per milioni di persone in Europa e in Asia centrale il fardello della spesa sanitaria out pocket sta spingendo le famiglie sull'orlo della povertà”. L'auspicio dell'Oms è che il lancio della nuova piattaforma possa ora fornire ai diversi paesi dati utili e indicazioni chiare per abbattere le barriere finanziarie alle cure sanitarie. “Con questo nuovo strumento possiamo accelerare i progressi verso un reale sistema sanitario universale e garantire che nessuno sia lasciato indietro”, ha concluso Azzopardi-Muscat.